martedì 24 luglio 2012

Il bagaglio da imbarcare. Necessaria visita specialistica in carichi pesanti.

    I preparativi per un lungo viaggio sono sempre ricchi di confusione. Ascoltando Beggars Banquet e Led Zeppelin I gli anni sessanta mi accompagnano in un vortice di pacchi, zaini dalle cerniere tirate, detergenti per la casa, dentifrici da finire fino all'ultimo grammo di pasta bianca.
    Un salto tra le corsie di Decathlon mi fa sentire uno sportivo della domenica che sente improvvisamente il bisogno d'un sacco di cose che non ha mai avuto. Come un accappatoio in microfibra ed un cuscino gonfiabile da viaggio. Opto per il primo lasciando alla mia senilità il secondo articolo in saldo.
    Il tempo sembra sempre troppo poco seppur scivolante nell'inerzia pre-partenza, ma i "Marine Band" trovano il tempo di fare busking in piazza Carlo Alberto guadagnando 13,92 euro cents in due ore, con i saluti di un sassofonista indiano, di due mimi in servizio notturno e di una danzatrice del fuoco.
    I saluti proseguono ad oltranza in multiple serate di "ciao, ci vediamo il prossimo autunno" e "prometto di non usare il machete in Africa" e "in questo momento ho la malaria".
    I trambusti sono come tram che passano e vanno, saltano le fermate o s'attardano troppo al capolinea. I colpi della suerte sono come hard lights convogliate in un grande occhio di bue al centro del palcoscenico più precario da qui a molte generazioni. Non resta che sperare, nell'affannoso caldo di metà luglio, che i controllori del karma passino presto e diano il loro pegno, mentre ancora strofino il bagno, rifaccio la valigia e ripreparo i documenti per la dittatura che andrò a bazzicare da qui a qualche ora.


La B-Bike s'appresta a ri-traslocare. Le pedalate con te sono state poche ma fantastiche, grazie.