domenica 16 settembre 2012

14 settembre, Day 52. Barbieri di Siviglia trapiantati a Kigali.

    Urge ripetere la lezione, urge ricontrollare lo slideshow, urge liberarsi di questo peso ed aspettare il cambio della camicia bianca alle 8 del mattino. Situazioni da gran parata nobiliare, un debutto in società con valzer viennesi, sfilate di moda senza moda ma con medici affamati di tabelle, una gran rottura di palle ed una necessità senza via di scampo.
     Arriva l'amica di Marianne con il camiciotto nuovo di zecca taglia L, le pago la moto per il disturbo e poi vado dritto da K. per recuperare le scarpe da marriage con amici musicisti stars dell'East Africa (su e giù per diverse casette bene arredate e con prime pagine di giornale con le loro facce stampate), poi di nuovo a Kimironko, al Kie, per rivedere e ripetere la tiritera progettuale.
       Nel pomeriggio ripasso la prova generale anche con G., ed alle 17 parto per l'Atelier dove da lì a due passi mi taglio i capelli nel negozio ove lavora Ramsete. Non mi faccio mancare la foto da muzungu davanti ad un pubblico di 7 persone riflesse nello specchio, fisse ad assistere all'evento capelluto più famoso di tutta l'annata rwandese.
      Ramsete, super coiffeur, fa proprio un buon lavoro con tanto di 1000rwf di sconto per prendere la moto per il ritorno. Al Kie rivedo il progetto per la volta numero 234, ma solo dopo aver preso qualche minuto per una canzoncina con chitarra sghimbescia a casa di K. ed aver programmato qualche collaborazione interessante.
     Il Dorigatto scappa alla festa artistoidale nei quartieri centrali mentre io rimango tra skype e slideshow colto da una sonnolenza che mi spinge a prendere un'altra moto verso casa. E' già mezzanotte. Arrivato a destinazione, mi concedo una bruschetta d'emergenza per tappare il mostro della fame.  
    Mariottide è preoccupata di dormire male a causa nostra, questa sera, ancora. Poi si va tutti a nanna aspettando il D-Day ed il pericolo insonnia è scampato anche questa volta per la nostra ziona kigalina.



    Maichi Ntwari col suo barbiere di fiducia a Kigali.