sabato 6 ottobre 2012

5 ottobre, Day 73. 4+3 ore d'interviste, 5 di sonno, mezz'ora per mangiare.

   Tento di posticipare la sveglia ma l'ordine solito dei disturbatori mattutini rimane lo stesso: moetzin, gallo, sole dalla finestra, vicini di casa, lavoratori dell'atelier ed un caldo d'inferno mantenuto dalla zanzariera. Attendo l'arrivo di due taniche d'acqua, poi riempio un bidoncino mixandolo con acqua del bollitore e via, nel cortiletto sul retro a fare la doccia nella casetta di cemento con shampoo e sapone. Non si può parlare di comodità, certo, ma ci si abitua anche a questo (altra soluzione non c'è).
    Colazione posticipata in un piccolo chiosco vicino alla chapel di Gitega: servono forze per affrontare le interviste di oggi. E sono per l'appunto quattro le ore dedicate a ciò col pastorone M., dal cui ufficio ciciclamente vedo persone che vanno e vengono con un sottofondo costante d'invocazioni gridate. Pagine su pagine si alimentano in vista della scrittura della tesi, documenti raccontanti storie incredibili seppur facenti parte della vita quotidiana di questi rwandesi.
   Dopo aver intervistato un altro ragazzone -figlio virtuale del “direttore della chapel”- scappo a Kacyiru dove, senza nemmeno posare lo zaino, mi dirigo a fare altre due interviste ancor più ricche di miracoli della prima. Il concetto di “evento miracoloso” diviene sempre più opinabile, così come i vari stratagemmi inventati per fare rientrare potenzialmente tutto nella categoria stessa.
     Alle 8 di sera sono esausto: riesco solo a farmi dare un passaggio dal pluri-miracolato pastore ad un vicino internet cafè per controllare la mail e fare due parole con l'altra metà del mondo. Rientro a casa facendo una bella passeggiata con le cuffiette nelle orecchie, scoprendo al ritorno l'assurdità dei commenti sovraincisi ai film stranieri in kinyarwanda: altro che doppiaggio, una voce tipo telecronaca è sbrodolata per tutto il film sopra dialoghi, musica, sfumature, espressioni, aggiungendo per di più opinioni personali e risa senza senso. Alla faccia della nostra tradizione di raffinata post-produzione cinematografica.
    Scrivo la puntata sdraito sul materassone, mentre il film continua senza pausa ed io mi defilo esausto per la lunghissima giornata. Mi addormento cullato dalle meravigliose soprese offerte dai dvd masterizzati in Rwanda. 

 



    Children in Gisenyi's village, Foto Maichi Ntwari Pashcal.