Un sonno ristoratore
crea il buono stato d'animo per dejeuner una
colazione/brunch dolce-salata,
molto gustosa, coccolante, in compagnia degli amici italo-rwandesi e
di una pioggia che ispira foto, lettura di romanzi, partite a
schacchi con sottofondo musicale non invadente ma a braccetto con
fumanti tazze di thé aromatizzato. Qui nella countryside
tutto sembra essere più
palpabile, fermo, immobile quanto basta per farsi osservare con occhio
curioso, mentre secchiate d'acqua piovono dal cielo e la luce salta
per l'ennesima volta con il solito black-out.
Sarà
meglio cavalcare il pick-up
e dirigersi in città. L'oscurità è dietro l'angolo, il lezioso
pomeriggio scorre tiranno: bagagli in spalla, e si parte. Il
paesaggio non ammirato nel viaggio d'andata -causa buio pesto- ora si
svela in tutta magnificienza ai nostri occhi. Verdi colline
rigogliose, piantagioni di banane e risaie inondate, grigie nubi
pronte a strizzarsi nuovamente sulla terra dal profumo di eucalipto, falò accesi per l'essicazione delle foglie del thé, piccoli
villaggi immersi nel fango popolati da decine di bambini vestiti di
stracci e curiosi di vedere l'uomo bianco a cui domandare
sfacciatamente 100 franchi d'elemosina. La telecamera viaggia fuori,
ad altezza tettuccio, regalando un punto di vista anomalo per
l'archivio memoristico rwandese.
Una
piccola pausa fotografica al paesaggio, una sosta per riempire il
serbatoio, il recupero degli altri amici italiani viaggianti by
bus, un ultimo tratto sul
cassone del pick-up con sberleffi dei motards,
poi tutti a casa per una pasta alla norma all together. Nel
dopo-cena una celeberrima “La Spada nella Roccia” favolosamente
proiettata sulla parete del salotto dopo una lunga scelta passante
per gusto, lingua, hard-disk disponibili, condizioni meteo e
possibili invasioni aliene.
Infine
rimaniamo, causa tarda ora, ospiti chez les italiens
dividendoci tra divano del Maichi-bu-ntu e letto noiosamente
scricchiolante per il Dorigatto. Un'altra bella serata in compagnia,
ma domani si inizia a trotterellare.
Non sento, non vedo, non...statuette in legno scolpito, stile Batwa. Foto del Maichi-bu-ntu Pashcal.