lunedì 10 settembre 2012

9 settembre, Day 47. Bambole di stracci ed aeroplanini di latta.

    Colazione al Borboun Cafè con B.+G. italo-congolesi + A. italo-rwandese d'adozione + Maichi Ntwari italo-italo dopo una scorta d'acqua al Nakumatt City Centre prevedente un boccione di H2O in diretta dalle sorgenti ugandesi. Acqua e carrello scivolano per ripide rampe di cemento, parcheggi sotterranei ed infine arrivano a destinazione ma solo dopo aver comprato dei souvenir per grandi e piccini dalla difficile contrattazione prezzo alle cooperative locali.
     Recupero il netbookino a Sonatube ascoltando il mormorio di Mariottide che mi ricorda di pagare l'affitto e la luce e l'acqua: la scavallo oltre le telenovele indiane, oltre la pioggia che sta per ricadere testarda dalle nubi grigio scuro, oltre i soli 500rwf che mi sono rimasti nel taschino da esploratore Quechua, oltre la noia di dover rispondere: “domani risolviamo tutto, tranquilla!”.
     Ri-arrivato presso la colonia italiana faccio un pranzetto semi-solitario con insalata di riso di ier sera e un piattino d'insalata dell'orto dietro casa, mentre l'acqua cade per tutto il pomeriggio decretando il via d'una sonnolente e tranquilla domenica comandata da Dio in persona (per il quale i canti continuano incessanti e polifonici over and over).
     Qualche hit in diretta dal comodino a 6 corde aspettando la cena indiana con tre salse tanto speciali quanto etniche: dolce viola cardinale, piccantissimo rosso fuoco ulceroso e menta color pesto alla genovese senza pinoli.
     Piove, piove ancora e con gran fantasia da stagione delle piogge, mentre arriva all'ultimo minuto la novità che scivola sulla tavola graziosa ma prepotente allo stesso tempo: la parmigiana prodotta dalle manine di V., ovvero gran qualità, sud-italianeità garantita. Mi offro come bevitore di birretta e dono aiuto per il lavaggio piatti, intraprendendo una discussione senza fermata su un treno famoso delle nostre valli tra conterranei torinesi e dintorni.
   Infine, si va tutti a nanna col motard pagato 400rwf, si tenta invano di ri-vedere “L'incubo di Darwin” soccombendo ben presto alla palpebra pesante mentre spiego al Dorigatto che Levi Strauss non aveva affatto un cane che si chiamava Stupido.


    Maichi Ntwari Pashcal @ South Lake Kivu.