sabato 11 agosto 2012

10 agosto, Day 17. In un mare di noia ci può scappare il miracolo (?).

    Difficile convivere con l'idea che un gallo ti svegli, che tu lo voglia oppure no. La mattinata non è favorevole alla connessione internet e, dopo numerosi back-up+scleri computeristici, mi decido a prendere armi e bagagli del piccolo antropofago per andare a fare ricerca a Nyamirambo. Prima di ciò, si portano finalmente in lavanderia col Dorigatto tutti i fagotti accumulati in queste settimane contrattando per un onze mille francs diviso due.
    Motards coalizzati mettono i bastoni tra le ruote (le nostre ruote, bazungu!) per fissare un prezzo non negoziabile almeno per 3 minuti di agonia, fino a quando qualcuno cede per non perdere la corsa mettendo da parte ogni genere di presunta differenza.
   Prima delle sei ore di service vado in un baretto dove già con Kai avevamo breakfastato qualche tempo fa. Due piccole cakes ed un thè zuccherato troppo dalla signorona dietro il bancone (che mi chiede se sia diabetico perché poco zuccherato, a suo avviso) mi costano 300rwf. Ho abbastanza forza nelle batterie per dirigermi tra le baracche e ricevere il saluto di tutti gli astanti nella pauvre église che mi benedicono e ritengono il benvenuto. Mentre la giovane informatrice-traduttrice in francese ridacchiante mi raggiunge, comincio a tirare fuori gli aggeggi video-fotografici, guardarmi intorno e scrivere qualche appunto sul moleskinantropofagico.
   Oggi aggiungo materiale performativo, testimonianze agghiaccianti, attese snervanti in cui allenare lo sguardo a particolari sfuggenti, riflessioni sulla disposizione dello spazio e i ritmi temporali, monologhi infiniti ma con espressioni facciali fenomenali. 
    Esausto, prendo una moto per tornare a casa ma nemmeno con due fedeli appresso riesco a farmi fare un prezzo normale, pagando la solita tassa inconscia per il colonialismo bianco. Arrivato al portoncino trovo gli amici italiani a casetta: chiacchieriamo, prendiamo un thè, confidiamo in Sexebeh (come si scriverà?) come garante per una contrattazione due moto alle 4.30 del mattino che useranno Lia e Giulia per andare alla fermata dei bus verso la Tanzania.
     Oggi è il compleanno di Kai ma Taru, dopo averci avvisato ed invitato a bere al compleanno del suo amico tous ensemble, ci richiama informandoci che la festa di questa sera è per soli giapponesi. Rinviamo il tutto al giorno seguente e ci organiziamo sul da farsi.
     Incontriamo anche Ilaria e tutti insieme facciamo spesa all' “Italian Supermarket” per 24000rwf da veri bianchi mediterranei affamati di pane, salame e pasta al pomodoro. Con un nero d'Avola origgginal siccciliah facciamo aperitivo con una schiacchiatina abruzzese su fette di yellow bread rwandese. Ma prima di goderci tutto ciò, il grande problema è: come aprire la bottiglia di vino? Sexy Bear domanda alla sua ziona/padrona se abbia il misterioso attrezzo, ma poi è gentilmente costretto a telefonare ai vicini per andare a recuperarlo: è il volere di Maman/Madame.
   E' il momento della pasta trentina alla Dori-sfi-gatto del Rwenzori, seguita da due chiacchiere+consigli sulla tesi “performances Pentecostali”, passaggio di films, imposizioni di maternità non volute, pance gonfie ma soddisfatte da una fetta serale di pane e nutella+thè serale, il tutto spaparanzati sul divano di Marianne. Quest'ultima naviga tutta la sera su internet senza tregua o alzare gli occhi un solo secondo: congetturiamo abbia aperto un profilo su Badoo, anche per spiegarci un disfunzionamento totale della connessione wi-fi.
       Si va a dormire, grazie a Dio non vado in Tanzania con due giorni di caldo e sudore schiacciati in un bus e già spero che il gallo si faccia i fatti suoi domani mattina...



    I colori del Rwanda e delle sue mille colline. Angolo promozional-istituzionale per grandi e piccini offerto dalla Rosticceria di Kigali "Sambussami senza pietà" e dal Maichi-Bu-ntu antropofotograffiante, ch'oggi scattò questa photo.