Un caffè mattutino
nella piccola colonia italiana, un biscotto per fare colazione e poi
dritti a casa per una doccia riassestante. Il cumulo di vestiti per
il prossimo bucato comincia a divenire una piccola montagnola, le
magliette iniziano a scarseggiare, ma si riesce lo stesso a tirare
avanti ancora qualche giorno senza domandare al domestico di
tramutarsi cortesemente in lavatrice.
Profumato e rilassato
mi dirigo al Kie dove rivedo appunti, parlo con amici nella novella
stanzetta adibita all'arte della skypeizzazione,
rivolto il mondo di tre giorni fa come un calzino e lo trascino in
una pagina elettronica con un'urgenza scribacchina sorprendente
sempre più me stesso.
La querelle
diviene sport nazionale nei
confini inconsci, poi torno a casa e sonnecchio in una brezza
mistico-dormicchiosa, placida e rincuorante, per un paio di orette.
In un batter d'occhio il sole tramonta, il buio cade sulla città e par d'essere nel bel mezzo d'una landa desolata.
Il
Dorigatto torna carica di spesa, con frutta esotica sotto le ascelle
ed un pacchettino di piselli surgelati che trasforma in una zuppetta
dal gusto invernale per il pasto serale: il risultato è buono ancor
più poiché accompagnato da una grossa forma di formaggio dalla pasta
grassa e gialla à la belgique.
La
serata è maggiormente low-profile
del previsto: sarà la stanchezza del week-end passato, ma la
palpebra cade e, come nelle migliori telenovele indiane doppiate in
francese, ci sono puntate in cui non succede praticamente nulla di
importante. C'est l'Afrique noire...
Niente di nuovo sul fronte rwandese (ovvero la querelle des...). Foto del Dorigatto pre-proiezione de "La Spada nella Roccia" chez les italiens.