martedì 7 agosto 2012

6 agosto, Day 13. Franglais spumeggiante e moto impazzite.

     Nottata tra luci da minatore peruviano per la stanza e dolori forse malarici che fanno soffrire ad una PhD le pene dell'inferno. Sveglia alle sette del mattino riposato con lavaggio tra la puzza orribile delle latrine e la prima luce calda ove giovanotti portano bici cariche di cesti di banane immersi nella polvere rossa della strada battuta. Con Leo si fanno chiacchiere per un'ora sull'Italia, il Rwanda e tutto ciò d'annesso ed immaginabile, con gran meraviglia per i racconti sulle nostre città.
     Dopodiché, tamburellante due grossi tamburi mi godo appartato il fresco della mattina e la scrittura del bloggerino. Ci si dirige tutti alla clinica medica locale osservati dagli abitanti del villaggio come casi nazionali/alieni, domandandoci se i problemi della notte della nostra docteur sia la glicemia oppure no.   Parte il toto scommesse locale sulla diagnosi più probabile, e nel dubbio si misura 8 volte la pressione (!). Un prete cattolico con orologio d'oro e portachiavi della Vergine di notevole dimensione offre il suo aiuto ed il suo pick-up per trasportare nella cittadina più vicina l'ammalata -in seguito chiederà il rimborso della benzina-.
     Noi li seguiamo su due ruote. Mi capita un motard pazzo che guida a 90km/h per la Savana verso Nyagatare su una strada sterrata del tutto irregolare e piena di buche. Temo più volte di rimanerci secco, mentre continuo a dirgli di andare più fottutamente piano. Dopo un viaggio da infarto multiplo arriviamo al New Savannah Restaurant, ove consumiamo un buffet con, inutile dirlo, le solite cose. Dopo molteplici malintesi ottengo lo Yahourt locale di una qualità nettamente superiore al primo assaggiato giorni fa.
     Si parla tra compagnoni dei diversi canoni di bellezza africani: qui le culone hanno pane per i loro denti e non solo. Di certo le magroline con le poppone le lasciano a noi europei, e noi europei non credo ci faremo grossi problemi ad accettare.
     Dopo pranzo prendo i contatti per fare ricerca nella campagna tra Nyagatare e Rurenge, scoprendo una antropofagica 3 giorni di guarigioni miracolose che si svolgeranno la prossima settimana. Tuttavia per partecipare dovrò guadagnarmi il benestare del Pasteur di Kigali responsabile della zona, ma credo sia fattibile. Dopo aver preso numeri di telefono e fissate date, corro a prendere il bus per Kigali verso tre ore di sicura scomodità.
    Durante il viaggio inizio a parlare con un giovane veterinario che mi da info dettagliate su tutti i Parchi Nazionali con tanti di costi, animali da vedere e durata dei trasporti. Mi confessa esplicitamente dopo un minuto che i prezzi per i forestieri sono palesemente gonfiati, specie per studenti che vogliono fare ricerca sui gorilla.
    Un'apple juice dolcissima mi da la forza per arrivare in città seppur stravolto; a Remera i guys scendono con me e m'accompagnano al bus in direzione Kichukiro, Sonatube. Schiacciato per qualche minuto sulla linea urbana ammiro un magnifico tramonto con sole dalla perfetta forma sferica arancione, bidimensionale nel cielo disturbato da una grigiastra foschia+smog all'orizzonte.
    Apro il portoncino e Marianne vedendomi mi dice: “Tu est très fatiguè!”. Mi rilasso con una doccia+scrittura arretrata del diario di bordo, mi coccolo nel lettone matrimoniale protetto da una zanzariera a baldacchino e sonnecchio placidamente qualche minuto. Ingaggiamo due motards che per 1000rwf sudati ci portano faticosamente a destinazione dopo aver sbagliato tre volte strada. Qua incontriamo due ragazzi italiani che lavorano nel Paese, contatti internettiani del Dorigatto.
      Con loro mangiamo spiedini di pesce con una mutzig e mezza a testa a prezzi iper-nazional-popolari, finalmente pieni ma soddisfatti anche dal gusto.
       Ultima contrattazione con motards per un viaggio di ritorno a 900rwf e 90km/h costanti con curve alla Valentino Rossi, ma nulla comunque rispetto al viaggio di oggi pomeriggio sulla strada sterrata per Nyagatare.
      Troppo assonnato per essere vero, comicio a scrivere e gli occhi si chiudono piano piano, tormno l mi letto cje moi sbasta ed avnaza snono stanc...sto già dormendo.




    Se volete un bicchiere d'acqua, potete chiedere a lei. Dopodiché andate a casa, bollitela, filtratela e dopo un paio d'ore potrete bagnarvi le labbra. Forse è meglio comprare una bottiglietta per la costosa cifra di 800rwf o bere coca-cola per tre mesi? L'acqua fresca non va di moda in questa parte del mondo.