martedì 18 settembre 2012

17 settembre, Day 55. Alla ricerca del super-muzungu col potere di guarire il malditesta.

     Il Dorigatto si sveglia con il malditesta ed allerta tutta Kigali. Parte il toto-scommesse sulle cause del comune malore con diverse risposte date da me, Mariottide e Sexy Bear: Sarà il Lariam? Saranno le scimmie marziane che l'hanno morsa ieri sera? Sarà dormire col Mac acceso tutta la notte di fianco il capoccione? Sarà il litro di latte giornaliero ingerito avidamente?
      Il felino del Rwenzori chiede aiuto ad italiani, americani e plutoniani, poi esce per prendere contatti di medici muzungu su e giù per la città. Io la raggiungo poco dopo al Serena Hotel: luogo ultra lussuoso con camerieri neri in gilet colorato che aprono porte di enormi fuoristrada da cui escono donne bianche, anziane e ricche di ritorno da safari (senza leoni) sulla cima dei vulcani rwandesi.
     Scappo a prelevare soldi per pagarmi una ricarica telefonica, poi il Dorigatto spunta da dietro l'angolo e ci dirigiamo alla clinica dove cerchiamo un'americana bianca pronta a curare i mali dei gatti italo-africani. Ovviamente non la troviamo. Troviamo invece un gentile dottore che ci porta su e giù per il centro medico continuando a parlare al suo smart-phone gigante indirizzandoci infine all'attenzione di un giovane cicciottello dalla faccetta bonacciona parlante solo inglese. Il Dorigatto ripete ossessivamente “Headache”, il piccolo Dottor House risponde con domande multiple sui sintomi, le possibili cause e complicazioni, prodigandosi anche in un massaggio alla colonna vertebrale che rivela, forse, l'origine del malore: “i muscoli del collo sono stressati, tutto qua. Non pensi di avere qualcosa di peggiore solo perché si trova in Africa”.
     Siamo congedati, ma rimane il dubbio che il Lariam possa essere il vero responsabile (insieme all'errata postura del gioco col gomitolo di lana durante l'estate nel Rwenzori). Il tutto è risolto comprando delle quasi-aspirine da 400mg nel grattacielo in centro-città.
     Pranzo al Camilia: burritos con fagioli, carne, formaggio dal prezzo ultra-competitivo e gusto eccezionale, con a seguire lunga pausa al Bourbon Cafè e piccolo salto al Nakumatt per fare una spesetta a raccattare il nutrimento basilare. Ci si dirige al Kie per fare qualcosina d'utile alla ricerca, poi ritaglio il tempo per riprendere qualche vecchia conoscenza domandante permessi e documenti a volontà per accedere al regno dello spirituale (ancora e ancora e ancora carte ufficiali).
     Consegno l'archivio frutto del lavoro da topo di biblioteca a J., poi si resta fino a notte tarda tra fotocopie, telefonate e skype; moto verso casa e bruschetta alle 00.41 col Dorigatto già semi-dormiente. All'una di notte, nell'atto di ricordare eventi per la puntata bloggeriana, la palpebra cala trovando il suo agognato riposo.



    
 "Sì, viaggiare...", come direbbe il buon Lucio Battisti. Foto del Maichi Ntwari Paschal.