giovedì 27 settembre 2012

26 settembre, Day 64. Topo da dipartimento, secondo tempo. In appendice: "Slowwww, Dorigatto!".

   Topo da biblioteca ancora, ancora e ancora...lavori di testo+immagine intervallate a rapide carrellate sul mondo sbirciando su quotidiani on-line, considerazioni terrene su questioni ultra-terrene, stanchezza e noia part-time. Nel frullatore metto stress ed attese estenuanti di permessi d'ogni genere, giornate su open-office, slideshow imbastiti, thè verde buttato direttamente nella tazza con acqua tiepida presa da un vecchio bollitore, zanzare al lavoro dopo il tramonto e strane libellule che fuoriescono da dietro il frigorifero del dipartimento dall'aspetto disgustoso.
      Il tempo passa come miele di montagna rwandese cadente da un cucchiaino di legno grezzo, lo stesso ch'assaggiai a Byumba chez les italiens. Penso a Torino, poi a Kigali, a nuovi progetti bloggeristici con l'Edopardo, alla seconda serie di Scrubs ed infine torno a lavorare alla mia ricerca di tesi: perdo il senso di tutto ciò, lo riacquisisco e mi ritrovo nel limbo tra essere/non essere con tutte quelle balle da filosofo greco passeggiante sotto portici ateniesi.
     Il Dorigatto chiama nel pomeriggio sotto shock per un incidente in moto che diviene una caduta che diviene niente di grave che diviene solo una botta nell'arco di venti minuti. Tornando a casa initimerà al motard di andare “slowwww” ancor prima di mettersi il casco, lotterà per i suoi cento franchi di sconto e penserà infine a come preparare una cena con una scatoletta di tonno ed un cavolo bollito già pronto per la spazzatura. In un primissimo momento non dichiara nessun danno subito a sè o a terzi, per poi cominciare in serata a percepire dolori che prima non esistevano e lamentele su dottori dalle diagnosi troppo affrettate.
     Si rifà tuttavia con una marmellata di papaja che pensa di mettere in produzione su grande scala ispirandosi al successo del celebre re dello yogurt italiano. Io ceno con due pomodori e quattro fette di pane, chiudendo con dell'ananas offertomi da Mariottide. Bizzarro, ma vero.




    Che vita da bananeto!, foto Maichi Ntwari Pashcal.