Svegliarsi e sapere
d'avere una lunga giornata. Non c'è un goccio d'acqua, o meglio solo
mezza tanica utilizzabile giusto per una piccola toilette
mattutina. Ho ancora una montagna di vestiti da lavare, dunque
assoldo Maometto per comprare
acqua e sapone e lavorare di gomito facendogli guadagnare qualcosina.
Prezzi, inutile dirlo, più che accessibili.
Mi preparo a rileggere la
presentazione, il personal report,
le profezie di Celestino, l'oroscopo di Frate Indovino, poi mi
addormento di sasso e mi risveglio alle 11 rilassandomi e suonando
qualcosina caldo del mini-concertino di ieri sera, poi chiamo K. ed
attendo che arrivi con le scarpe non troppo eleganti ma certo più
presentabili delle mie Asics “Terra rossa” in diretta da casa di
AZ. Ed è con quest'ultimo che
mi prodigo in una “Ten cent pistol” dal gusto romantico, all'arte della piegatura estrema delle camicie e alla deposizione della giacca
elegante nello zainone da trasportare fino al Kie.
D'un
tratto prende vita una tormenta portentosa di vento, sabbia e
pioggerellina: esco di corsa a recuperare i vestiti appena lavati e
fortunatamente me la cavo solo con qualche scrollata di sabbia dagli
abiti a terra. Attendo la fine del nubifragio mangiando qualche
chapati special e poi
dritti al Magda per parlare con l'altra fetta del mondo e comporre le
idee per la serata. Qui inizio a fare un sano brain
storming sul tema principale
della mia ricerca, collego idee ed arrivo alla solita conclusione che
tutta questa faccenda è, in fondo, un sistema complesso.
Prendo
una moto carico di uno zaino enorme con tutti gli abiti di scena e
schizzo al Kie, dove passo un'ora a fotocopiare e rilegare gli ultimi
documenti, consegnare i frutti del mio sudore e prepararmi col
vestito della festa (improvvisato per la serata finale ufficiale; chicca
del collage semi-elegante ma comunque molto convincente: scarpe Air
Jordan bianche da vero collezionista cestista, gentile dono
strampalato di AZ per
l'occasione).
Mi chiama J. sul cellulare dicendomi che verrà per l'occasione per
parlare da ospite ufficiale; di seguito anche Dimitri e tutti
gli amici del quartiere. Qualche piccolo problema risolto in
seguito per mancanza di un documento d'identità di K. e poi dritti alla presentazione che parte
alle 19 e qualche minuto. Le domande in seguito alle 73 slide sono
molte, differenti, arricchenti la discussione; gli apprezzamenti
molti, buoni, con la soddisfazione di aver terminato con un buon lavoro
i tre mesi di ricerca e di aver creato una buona base di partenza per
la scrittura della tesi.
In seguito alla festa suono una classica “Ain't no sunshine”,
cavallo di battaglia chitarra-voce; una piccola festicciuola con
sambussa & chocolate a cui aggiungo una bottiglia di Nero d'Avola,
“my favourite italian red wine, guyz”. In seguito si recuperano
tutti i bagagli, chitarra, giacchetta della festa e digital camera
compresa.
Prendiamo un taxi per Gisozi e, dopo aver scaricato tutti i bagagli da
AZ, sogno di fare una vera cena presso un baretto solito di quartiere.
Il risultato è pessimo: un'ora e più per le solite brauchettes con
patate, conto non troppo economico e la voglia di andare a casa
dividendo le spese per il primo taxi disponibile. Scendiamo in 4 dal
veicolo, poi dritti a nanna. Sono stanco morto per la lunga ultima
giornata di fatica per meningi in Rwanda.
Al termine dell'ultima serata di fatica per meningi in Rwanda, la mente è placida e rilassata come le acque del Kivu al tramonto. Foto Maichi Ntwari Pashcal.