Colazione al Borboun
Cafè con B.+G. italo-congolesi + A. italo-rwandese d'adozione +
Maichi Ntwari italo-italo dopo una scorta d'acqua al Nakumatt City
Centre prevedente un boccione di H2O in diretta dalle sorgenti
ugandesi. Acqua e carrello scivolano per ripide rampe di cemento,
parcheggi sotterranei ed infine arrivano a destinazione ma solo dopo
aver comprato dei souvenir per grandi e piccini dalla
difficile contrattazione prezzo alle cooperative locali.
Recupero il
netbookino a Sonatube
ascoltando il mormorio di Mariottide che
mi ricorda di pagare l'affitto e la luce e l'acqua: la scavallo oltre
le telenovele indiane, oltre la pioggia che sta per ricadere testarda
dalle nubi grigio scuro, oltre i soli 500rwf che mi sono rimasti nel
taschino da esploratore Quechua, oltre la noia di dover rispondere:
“domani risolviamo tutto, tranquilla!”.
Ri-arrivato presso la
colonia italiana faccio un pranzetto semi-solitario con insalata di
riso di ier sera e un piattino d'insalata dell'orto dietro casa,
mentre l'acqua cade per tutto il pomeriggio decretando il via d'una
sonnolente e tranquilla domenica comandata da Dio in persona (per il
quale i canti continuano incessanti e polifonici over and over).
Qualche
hit in diretta dal comodino a 6 corde aspettando la cena
indiana con tre salse tanto speciali quanto etniche: dolce viola
cardinale, piccantissimo rosso fuoco ulceroso e menta color pesto
alla genovese senza pinoli.
Piove, piove ancora
e con gran fantasia da stagione delle piogge, mentre arriva
all'ultimo minuto la novità che scivola sulla tavola graziosa ma
prepotente allo stesso tempo: la parmigiana prodotta dalle manine di
V., ovvero gran qualità, sud-italianeità garantita. Mi offro come
bevitore di birretta e dono aiuto per il lavaggio piatti, intraprendendo una discussione senza fermata su un treno famoso
delle nostre valli tra conterranei torinesi e dintorni.
Infine, si va tutti a
nanna col motard pagato 400rwf, si tenta invano di ri-vedere
“L'incubo di Darwin” soccombendo ben presto alla palpebra pesante
mentre spiego al Dorigatto che Levi Strauss non aveva affatto un cane
che si chiamava Stupido.
Maichi Ntwari Pashcal @ South Lake Kivu.
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