Nottata tra luci da
minatore peruviano per la stanza e dolori forse malarici che fanno
soffrire ad una PhD le pene dell'inferno. Sveglia alle sette del mattino
riposato con lavaggio tra la puzza orribile delle latrine e la prima
luce calda ove giovanotti portano bici cariche di cesti di banane
immersi nella polvere rossa della strada battuta. Con Leo si fanno
chiacchiere per un'ora sull'Italia, il Rwanda e tutto ciò d'annesso
ed immaginabile, con gran meraviglia per i racconti sulle nostre
città.
Dopodiché,
tamburellante due grossi tamburi mi godo appartato il fresco della
mattina e la scrittura del bloggerino. Ci si dirige tutti alla
clinica medica locale osservati dagli abitanti del villaggio come
casi nazionali/alieni, domandandoci se i problemi della notte della
nostra docteur sia la
glicemia oppure no. Parte il toto scommesse locale
sulla diagnosi più probabile, e nel dubbio si misura 8 volte la
pressione (!). Un prete cattolico con orologio d'oro e
portachiavi della Vergine di notevole dimensione offre il suo aiuto
ed il suo pick-up per
trasportare nella cittadina più vicina l'ammalata -in seguito chiederà il rimborso della benzina-.
Noi
li seguiamo su due ruote. Mi capita un motard pazzo che
guida a 90km/h per la Savana verso Nyagatare su una strada sterrata
del tutto irregolare e piena di buche. Temo più volte di rimanerci
secco, mentre continuo a dirgli di andare più fottutamente piano.
Dopo un viaggio da infarto multiplo arriviamo al New Savannah
Restaurant, ove consumiamo un buffet con, inutile dirlo, le solite
cose. Dopo molteplici malintesi ottengo lo Yahourt locale di una
qualità nettamente superiore al primo assaggiato giorni fa.
Si parla tra
compagnoni dei diversi canoni di bellezza africani: qui le culone
hanno pane per i loro denti e non solo. Di certo le magroline con le
poppone le lasciano a noi europei, e noi europei non credo ci faremo
grossi problemi ad accettare.
Dopo pranzo prendo i
contatti per fare ricerca nella campagna tra Nyagatare e Rurenge,
scoprendo una antropofagica 3 giorni di guarigioni miracolose che si
svolgeranno la prossima settimana. Tuttavia per partecipare dovrò
guadagnarmi il benestare del Pasteur di Kigali responsabile della
zona, ma credo sia fattibile. Dopo aver preso numeri di telefono e
fissate date, corro a prendere il bus per Kigali verso tre ore di
sicura scomodità.
Durante il
viaggio inizio a parlare con un giovane veterinario che mi da info
dettagliate su tutti i Parchi Nazionali con tanti di costi, animali
da vedere e durata dei trasporti. Mi confessa esplicitamente dopo un minuto che i prezzi per i forestieri sono palesemente
gonfiati, specie per studenti che vogliono fare ricerca sui gorilla.
Un'apple juice
dolcissima mi da la forza per arrivare in città seppur stravolto; a
Remera i guys scendono con me
e m'accompagnano al bus in direzione Kichukiro, Sonatube. Schiacciato
per qualche minuto sulla linea urbana ammiro un magnifico tramonto
con sole dalla perfetta forma sferica arancione, bidimensionale nel
cielo disturbato da una grigiastra foschia+smog all'orizzonte.
Apro
il portoncino e Marianne vedendomi mi dice: “Tu est très
fatiguè!”. Mi rilasso con una doccia+scrittura arretrata del
diario di bordo, mi coccolo nel lettone matrimoniale protetto da una
zanzariera a baldacchino e sonnecchio placidamente qualche minuto.
Ingaggiamo due motards
che per 1000rwf sudati ci portano faticosamente a destinazione dopo
aver sbagliato tre volte strada. Qua incontriamo due ragazzi italiani
che lavorano nel Paese, contatti internettiani del Dorigatto.
Con
loro mangiamo spiedini di pesce con una mutzig e mezza a testa a
prezzi iper-nazional-popolari, finalmente pieni ma soddisfatti anche
dal gusto.
Ultima contrattazione con motards per un viaggio di ritorno a
900rwf e 90km/h costanti con curve alla Valentino Rossi, ma nulla
comunque rispetto al viaggio di oggi pomeriggio sulla strada sterrata
per Nyagatare.
Troppo assonnato per essere vero, comicio a scrivere e gli occhi si
chiudono piano piano, tormno l mi letto cje moi sbasta ed avnaza
snono stanc...sto già dormendo.
Se volete un bicchiere d'acqua, potete chiedere a lei. Dopodiché andate a casa, bollitela, filtratela e dopo un paio d'ore potrete bagnarvi le labbra. Forse è meglio comprare una bottiglietta per la costosa cifra di 800rwf o bere coca-cola per tre mesi? L'acqua fresca non va di moda in questa parte del mondo.
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