venerdì 24 agosto 2012

23 agosto, Day 30. Scoprire cos'hanno in comune le telenovele indiane doppiate in francese, le zanzare (forse) malariche ed i lamentosi canti del muetzin.

    Ansia causata dalle grandi cose che ci stanno davanti al naso, un prurito che nemmeno scarnificandosi si può attenuare, in attesa straziante della svolta di culo e/o buona riuscita all'avventura rwandese in veste burocratica.
      Andiamo al KIE, lavorando tra 4 pc divisi tra scanner, stampanti, programmi di scrittura e ritocco per tutto il pomeriggio. In serata arriva Gennaro per la traduzione alle domande, alle lettere di presentazione dall'inglese al kinyarwanda.
     Nel corso di questa follia chiedo persino ad un preticello di aiutarmi a tradurre ma poi, con gran sorpresa, l'uomo di fede non si dimostra per nulla affidabile sciorinando persino un'improbabile scusa ovvero: “domande misteriosamente perse”.
     Per ringraziare dei suoi sforzi il gentile e fruttuoso Gennaro, invece, si fa cena insieme al ristorante etiope, strapieno di muzunghi dai musi lunghi e japanese in piccola colonia locale. Un grande piattone in alluminio rivestito di una pasta particolare è tempestato di piccole grandi prelibatezze di carne, salsette, verdura e chissà cos'altro, con quell'affascinante retrogusto di una spezia di cui non ricordo il nome. Si mangia prima come sciacalli, poi come passerotti e si finisce con la sensazione di avere appena finito il veglione di Natale; anche Gennaro getta la spugna, sorseggia il suo caffèlatte (perché, anche dietro consigli di ben 2 italiani, sceglie comunque questo per accompagnare la cena?)- e sente chiedere pietà dal suo intestino crasso.
    Ci voleva proprio. Un pasto diversamente etnico, il Dorigatto leccantesi i baffi ben impegnato a soffiare forte sui bocconcini di pesce ardenti, un numero superiore a due di persone dal colore bianco o quasi per sentirsi più a casa, un conto modesto -per noi europei-, una mangiata in quantità industriale.
    Con fatica troviamo due motards dal prezzo ragionevole e offriamo il trasporto anche a Gennaro. Arrivato al portoncino d'ingresso sento una forte indescrivibile stanchezza, sogno di sognare sogni senza Marzullo ma con più serenità, mi accascio nel mio subconscio e fisso la sveglia alle sei.
    Si, perché si devono ancora masterizzare 18 cd-rom colmi di progetti e lettere per la grande gioia della mia pazienza e per l'industria del mercato delle flebo, degli integratori e dei ricostituenti fisici.



    La raccolta non differenziata di Nyagatare ed il banner con i consigli per scegliere o ricordarvi la vostra fede. Foto del Maichi-bu-ntu Paschal '12.

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