Ansia causata dalle
grandi cose che ci stanno davanti al naso, un prurito che nemmeno
scarnificandosi si può attenuare, in attesa straziante della svolta
di culo e/o buona riuscita all'avventura rwandese in veste
burocratica.
Andiamo al KIE,
lavorando tra 4 pc divisi tra scanner, stampanti, programmi di
scrittura e ritocco per tutto il pomeriggio. In serata arriva Gennaro
per la traduzione alle domande, alle lettere di presentazione
dall'inglese al kinyarwanda.
Nel corso di questa
follia chiedo persino ad un preticello di aiutarmi a tradurre ma poi,
con gran sorpresa, l'uomo di fede non si dimostra per nulla
affidabile sciorinando persino un'improbabile scusa ovvero: “domande
misteriosamente perse”.
Per ringraziare dei
suoi sforzi il gentile e fruttuoso Gennaro,
invece, si fa cena insieme al ristorante etiope, strapieno di
muzunghi dai musi lunghi e
japanese in piccola
colonia locale. Un
grande piattone in alluminio rivestito di una pasta particolare è
tempestato di piccole grandi prelibatezze di carne, salsette, verdura
e chissà cos'altro, con quell'affascinante retrogusto di una spezia
di cui non ricordo il nome. Si mangia prima come sciacalli, poi come
passerotti e si finisce con la sensazione di avere appena finito il
veglione di Natale; anche Gennaro getta
la spugna, sorseggia il suo caffèlatte (perché, anche dietro
consigli di ben 2 italiani, sceglie comunque questo per accompagnare
la cena?)- e sente chiedere pietà dal suo intestino crasso.
Ci
voleva proprio. Un pasto diversamente etnico, il Dorigatto leccantesi i baffi ben
impegnato a soffiare forte sui bocconcini di pesce ardenti, un numero
superiore a due di persone dal colore bianco o quasi per sentirsi più
a casa, un conto modesto -per noi europei-, una mangiata in quantità industriale.
Con fatica troviamo
due motards dal prezzo
ragionevole e offriamo il trasporto anche a Gennaro.
Arrivato al portoncino d'ingresso sento una forte indescrivibile
stanchezza, sogno di sognare sogni senza Marzullo ma con più
serenità, mi accascio nel mio subconscio e
fisso la sveglia alle sei.
Si,
perché si devono ancora masterizzare 18 cd-rom colmi di progetti e
lettere per la grande gioia della mia pazienza e per l'industria del
mercato delle flebo, degli integratori e dei ricostituenti fisici.
Nessun commento:
Posta un commento