Ci sono cose che ti
tirano in un vortice di solipsismo, altre che ti spingono a
migliorare aggiungendo un virtuoso mattoncino; altre pare siano del
tutti futili ma le ultime, quelle del tutto indecifrabili nel bene e
nel male, sono le peggiori di tutte. Ci sono righe da scrivere e
molte da leggere, storie da incominciare ed altre da depennare. Un
gran frappé che da una
prospettiva equatoriale diventa fiele o miele al minimo soffio di
vento, proprio qua, che il tempo cambia con una rapidità enorme
alternando la fredda viscida pioggia al caldo prepotente sole.
Mi dirigo da V. al
Committee per lasciare le 9 copie dei cd-rom incrociando le
dita, le gambe e tutto l'intrecciabile possibile. Controllo per
l'ultima volta il gigante .pdf
sullo schermo e sono felice di trovare tutto al proprio posto. Chili
di documenti sembrano pesarmi ancora sulla schiena, ma ora il
fardello passa finalmente di mano: ci vediamo a settembre.
Esco
col cuore in gola e prendo la mia moto per il KIE. Oggi farò il topo
da biblioteca per rendermi utile al Department,
stoppare la bobina ansiogena, dedicarmi all'ispirazione bloggeriana,
lasciarmi inondare da chili di paper sul
potere della donna in ogni sua salsa e declinazione. Dopo un lavoro
di databasing esco e
prendo la via di un locale suggeritomi da Gennarina,
l' ”ABC” di Remera. Vado
alla cieca con la migliore ispirazione da flaneur
trotterellante, mi perdo in una
via dalle insegne disegnate a mano con figure dalle dubbie
proporzioni anatomiche, gironzolando con spleen muzungo
senza percepire il tumulto delle diversità ma sentendo la normalità
della vita d'una città africana.
Arrivo
a casa e Mariottide prepara
la tavola con 4 piatti. In menù legumi e carote in salsa di manioca,
riso sbollentato, tortino di farina di mais. Il Dorigatto dal
cellulare morto è ricercata dalla padrona di casa per partecipare
alla cena, ma latita tutta la sera con la colonia italiana lasciando
perdere le sue tracce.
Più
tardi mi becco con Kibe per una birretta serale. Per caso troviamo
O., a friend of K.,
e la famosa birretta diventa moltiplicata per quattro. Torno per la
gioia di Mariottide
alle ore piccole in the dead of the night,
costringendola ad alzarsi dal letto, prendere il mazzo di chiavi ed
infine aprirmi la porta. Ma che diavolo, è l'ultima sera del nostro
contratto e la copia della chiave non ci è mai stata concessa: non
posso sentirmi in colpa per questo.
La gioia descrescente e degradante, una dormita di poche ore volente
o nolente, la necessità di trovare un'altra casa quando il sole sarà
sorto: tutto questo dopo la pubblicità.
Aquile nel cielo di Kigali. Se sono falchi o un altro tipo di rapace, va bene lo stesso. Non è il mio ramo. Foto del Maichi-bu-ntu Pashcal '12.
Aquile nel cielo di Kigali. Se sono falchi o un altro tipo di rapace, va bene lo stesso. Non è il mio ramo. Foto del Maichi-bu-ntu Pashcal '12.
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