lunedì 3 settembre 2012

31 agosto, Day 38. Happy birthday, Muzunga!

     Il compleanno dorigottiano è alle porte. Gran preparativi ed ansie per i festeggiamenti equatoriali: si fa una salto al Magda Cafè in vista dell'appuntamento con Y. per un'offerta affittasi dell'ultimo minuto e di una connessione internet affidabile per lunghe chattate al fine di comunicare con l'altra metà del mondo. Ordino un caffè francese lungo mezzo chilometro, forte e amaro come un'aspettativa irrisolta, dal prezzo accessibile ed in quantità consumabile da 5 persone adulte di sana corporatura.
    Alle 3.30 l'appuntamento con Y.: si fanno due chiacchiere in un terrazzino vista baracche situato in una favolosa casa da presidente in vacanza. L'offerta è allettante, 50 dollari per 2 settimane: peccato che lo spazio dedicato al ronfare sia troppo piccolo, la posizione troppo lontana dai luoghi di lavoro, il setting da ricco bianco troppo accentuato. Si declina l'opzione Reggia di Kigali per tornare nel nido di Sonatube e mettersi in contatto per la soluzione chez les muslims.
   Con gran sorpesa Mariottide c'informa che il suo viaggio in Europa è saltato, così come la sua fiducia per probabili nuovi inquilini japanese. La ziona ci propone le stesse condizioni per rimanere e, dopo aver valutato i pro-contro-forse-manchenò, si opta per non disfare le valigie e re-insediarsi in loco. Risolta finalmente la lunga deleteria questione casa, ci si dirige al jap restaurant “Sakae” dove, davanti a piastre incandescenti ed un cuoco dall'aria gentil-professionale, consumiamo specialità carne e pesce high level. Se il prezzo di una cena sushi è per un rwandese del tutto fuori misura, per gli standard europei è più che accessibile e di certo la soddisfazione delle papille gustative ha esito più che positivo. Il Dorigatto si fa gran benefattore concedendo il pasto etnico al Maichi-bu-ntu, ringraziante vivamente il felino del Rwenzori.
   Cerchiamo una moto lungo la gran statale percorrendo qualche centinaia di metri prima di metterci d'accordo con 500rwf diretti al “new Papyrus”. Qui assistiamo ad un'inaugurazione di gusto ampiamente muzungu ed un setting cool esportato in maniera zippata da una discoteca della costa romagnola. Incontriamo gli italian friends con cui beviamo una birretta, facciamo due chiacchiere e ci dirigiamo per un salto nella discoteca al piano inferiore dalle luci blu, la lunga coda per ordinare e ripetuti black-out rendenti la serata danzante poco credibile.
   Si evade in un batter d'occhio per spostarci in un altro luogo dove sembra esser confluita tutta la città. Grande attrattiva del nuovo locale: un gruppo di sud-coreani dalle movenze fluide, eccentriche e snodate, al limite del ridicule ma certo spassosi e sprigionanti voglia di divertirsi sans-souci. Si beve una skoll dietro l'altra intervallando qualche bottiglietta d'acqua per velleità reidratanti ed osservamenti delle peculiari forme antropologiche bazzicanti discoteche notturne: gazzelle dallo sguardo furbetto-opportunista, europee dai costumi leggeri, navigati muzunghi lavoranti da diversi anni nel Paese, giovanotti attaccabottoni e la tiepida luce della luna che sembra cadere giù con la sua facciona malinconica.
   C'è chi rimane, c'è chi va, un'altro bicchiere, sono le 5: è il momento di una spaghettata cipolla-aglio-olio e peperoncino chez les italiens, la chiusura perfetta di serata mentre il sole fa capolino alle 6 spaccate sorgendo in 5 minuti esatti. Alle 6 e 10 la luce è già moltissima: qua all'equatore sembra non ci sia il gusto della gradualità a tinte rosa-rosso-giallo in termini di alba e tramonto. Il sole è su, il sole è giù. Poco materiale per romanticoni in cerca di lunghi crepuscoli ed ispirazioni amorose.
   Un divano mi aspetta nella migliore tradizione couch-surfer: sarà meglio non farlo aspettare.





  Compleanno pop muzungu in salsa Heinz quadripartita, auto-scatto del Dorigattintosch.

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