Difficile alzarsi quando
si è stanchi già appena svegli. Cerco qualcuno a cui mollare uno
zaino pieno di cose da lavare ma trovo solo offerte di nettoyage à
sec.
Svuoto in due posti diversi le mutande sporche mischiate a pantaloni
e camicie e magliette ma ricevo preventivi per sceicchi arabi.
Assumerò dunque qualcuno per svolgere il compito ingrato di
trasformarsi in lavatrice in questi giorni ad un prezzo decisamente
più cheap.
Giornata di fatiche
d'ufficio al Kie dopo tre giorni di gitarella sul Kivu smanettando su
blog, foto, archivio tesi del dipartimento, mail e informazioni,
pianificazione lavoro dei prossimi giorni con chiamate su e giù per
Kigali, musica nelle orecchie e dritti così fino a sera.
Mi concedo una pausa solo
per prendere un prodotto del re dello yogurt italo-rwandese con lo sguardo
sorridente delle cassiere con cui ebbi uno screzio riguardo un
presunto resto non esatto. Tornato a casa, inizio il trasferimento
con l'aiuto di Sexy Bear a salire su una moto tenendo con una
mano il trolley a cui ho attaccato un sacchetto con gli scarponi (mai
utilizzati in Africa), alle spalle uno zainetto non rigido fissato su
due corde e infine il netbookino con la sua custodia. Non c'è
confort o gran
turismo alcuno, ma con
due giri di moto risparmio 2000 franchi di taxi per un viaggio basato
sulla forza e pazienza di braccio, folle scena per un contesto
europeo e fors'anche qui in Rwanda.
Tornosolo
in tarda serata nel nuovo alloggetto da K. dove mangiamo pasta
all'africana e legumi con carote facendo quattro parole sugli
avvenimenti recenti, poi nanna nel materassone buttato a terra con
zanzariera coprente. Ho ancora la voglia di scrivere una nuova
puntata, poi crollo esausto sotto l'effetto del secondo trasloco africano.
Brothers, Musha, Lake Muhazi, Rwanda. Foto Maichi Ntwari Pashcal.
ma dove sei andato a stare? hai abbandonato mariona? Ila
RispondiEliminaYego... ;) Amakuru?
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