lunedì 15 ottobre 2012

13 ottobre, Day 81. Il cuochino italiano part-time vittima degli amadazi.

    Sveglia e chiacchierata skype dalla camera degli ospiti chez les italiens con a seguire una colazione/pranzo con pasta ai funghi, pomodorini, prezzemolo e profumi oltrepassato mezzogiorno. Mi cimento con buon successo e divertimento; c'è tempo anche per un attacco di panico passeggero scambiando il contenitore del cumino con quello del pepe, ma tutto è bene ciò che finisce bene.
    Chiamo per ritardare l'ora d'incontro con l'informatore e fatico a trovare una moto in questa parte della città fino ad una contrattazione di successo con un motociclista verso Gitega; qui, col pastore traducente dal kinyarwanda al francese, cerco di terminare un'intervista che pare infinita.
   Un piccolo assaggio di Chapati special tornando a casa, poi tutti al bar di quartiere dove temporeggiamo a prendere delle brauchette per paura che la tavolata ci mangi tutto senza troppi complimenti. Ma come poter andare via con una tale compagnia attorno? Parlando direttamente col direttore riceviamo in soli 20 minuti uno dei piatti nazionali rwandesi, con gran stupore di non soffrire la noia dell'aspettativa eterna come al solito.
    Esco per prendere qualcosa da mangiare dopo la terza skoll fredda grande formato e me ne torno con l'unica cosa ancora disponibile in serata: amadazi. Il fatto che questa specialità sia del tutto simile a pane -seppur fritto e preparato con birra- non cambia le facce stranite dei kigalini di fronte l'accoppiata d'affamato di prima categoria. Se c'è poco da mangiare, poca sarà anche la scelta: che l'Italia apra mille ristoranti in questa città dove far lavorare tutti i disoccupati del Bel Paese, oh dunque!
   Dopo aver partecipato alla grande tavolata con compagni ed amici del quartiere, K. ed io ci dirigiamo verso la serata danzante del KBC che parte piano, poi accellera ed infine ricurva su se stessa all'ombra della degenerazione birrosa. Si torna a casa tardi pensando che poche ore dopo dovrò finire l'intervista iniziata nel pomeriggio: dormo vestito, stramazzando sul materasso a terra e mettendo la sveglia troppo paurosamente vicina.




    Il posto giusto per comprare un laptop con un desktop da favola. Maichi Ntwari Pashcal.

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