Mattinata trascorsa tra il consolato, la banca, il mercato, l'ufficio e
poi di nuovo consolato, ufficio, casa, ufficio senza tuttavia risolvere
ancora tutte le procedure necessarie ai nostri piani. Questo è il regno
della magica burocrazia centrafricana e noi, come trottole, corriamo su
e giù per questa canicola d'inferno domandandoci quando finirà la
trafila mattutina. Nulla di certo, nulla
di definitivo: siamo ancora in attesa di un ragionato responso finale
sul da farsi dei prossimi giorni. Una cosa però è ovvia: in West Africa
ci vuole molta pazienza e spesso quella di cui siamo naturalmente dotati
non basta. In serata beviamo qualche birretta - a stomaco vuoto - con i
frères vicini di casa quando il sole cala, le zanzare iniziano a
sibilare nell'aria e l'acidia comincia a pervadere anima e corpo. A
seguire, in modo allegro ma contenuto, preparo un risottino (che
novità!) d'emergenza per ovviare alla fame di noi, poveri volontari in
overdose da basmati importato, rincuorati tuttavia dal fatto che grossi
cambiamenti si profilano all'orizzonte. Nelle prossime puntate...
Foto: "Scontata cartolina africana. Ma non l'ho ancora usata e va bene questa" by Ntwari J. Puskjin
Nessun commento:
Posta un commento